Esplorare la produzione artistica di Dacia Manto potrebbe essere paragonato a come mettersi in viaggio.
Con le sue opere infatti l’artista ci porta in un mondo invaso dalla natura, in cui l’uomo non ha avuto occasione di modificarla; attraverso l’uso di diverse tecniche e materiali riesce ad immortalare scene di boschi, paludi, lagune, fantastiche quasi oniriche.
L’osservatore circondato da queste opere, di varie dimensioni, perde quasi la cognizione di dove si trovi, sentendosi trasportato all’interno di un’enorme foresta tutta da esplorare.
Tuttavia questo viaggio si articolara su un doppio binario, una volta avvolti dai diversi spazi naturali ed essersi riposati e rinfrescati in essi, è il momento di avvicinarsi così da viverli uno per uno; ed è proprio in quel momento che si percepisce un nuovo punto di vista.
Più ci si avvicina al paesaggio concentrandosi su un punto preciso, più tutto muta, cambia repentinamente e la scena ben definita passa il testimone ad un particolare mutevole, in continuo cambiamento, quasi un microcosmo che risplende di luce propria ed esplodendo ci riporta al punto di partenza del nostro viaggio.
